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martedì 23 settembre 2008

Gabriele uno di noi!

E' il coro che riecheggia in curva Nord ogni qualvolta la sua Lazio scende in campo.
Ieri il nostro Gabriele avrebbe compiuto 27 anni, a quasi un anno da quel tragico 11 novembre che resterà per sempre impresso nella mente di tutti i tifosi laziali come la morte del povero Paparelli, di Re Cecconi, di Maestrelli, tutti scomparsi per cause estremamente diverse ma accomunati dal grande amore per i colori biancocelesti.
La storia della polisportiva più grande d'Europa ci ha insegnato che i tifosi della Lazio sono destinati a soffrire, in campo e fuori e questa è stata l'ennesima dimostrazione.
Eppure "Gabbo", come lo chiamavano tutti i suoi amici, non avrebbe di certo immaginato quella mattina che la sua vita sarebbe finita in quel modo.
Aveva appena finito di suonare al "Piper", una delle discoteche più in voga a Roma, ed era partito per seguire la sua squadra del cuore nella difficile trasferta di Milano con l'Inter dopo aver mandato un sms di incoraggiamento a Lollo De Silvestri: "Ho appena finito di suonare. Ed ora come al solito in partenza per portarvi fino alla vittoria. Sempre con voi'.
Purtroppo a Milano "Gabbo" non ci sarebbe mai arrivato, il suo viaggio si sarebbe fermato in quel maledetto autogrill di Badia del Pino nei pressi di Arezzo.
Una morte che non c'entra niente con il calcio, una morte frutto della pazzia di un uomo che ha finito per rovinare la vita di due famiglie: la sua e quella di Gabriele.
Un processo che ancora deve iniziare e un poliziotto, Luigi Spaccarotella, che è tornato tranquillamente al suo posto di lavoro.
Cose da non credere, ma succede questo ed altro nella Repubblica Italiana. Inutile polemizzare però, sperando che la giustizia italiana faccia il suo corso.
Quello che è certo è che c'è un agente della Polstrada accusato di omicidio volontario e dall'altra parte ci sono un padre, una madre, un fratello e tanti tanti amici distrutti dal dolore.
Lundì intanto è stato presentato in Campidoglio, alla presenza del presidente della Repubblica Napolitano, il libro verità su quella maledetta domenica.
"11 Novemre 2007. L'uccisione di Gabriele Sandri, una giornata buia della Repubblica." si intitola così ed è stato scritto da Maurizio Martucci per rompere il silenzio che è calato su tutta questa vicenda.
La storia di Gabriele Sandri grida giustizia. Come è giusto che sia.
Ora non mi resta che farti gli auguri "Gabbo", sperando che la nostra Lazio domani ti faccia un bel regalo. Magari, chissà, una mano potresti dargliela anche tu da lassù. Magari potresti entrare nel tabellino dei marcatori. Per la seconda volta, però, perchè un goal lo hai già segnato.
Nel cuore di tutti i tifosi d'Italia.

Pubblicato da Mariano Ciaraldi - CAPOREDATTORE S. S. LAZIO

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