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mercoledì 24 settembre 2008

Reja nella storia del Napoli

Centotrentasette: vissute co­sì, a petto in fuori e testa dentro al col­lo, affinché i fischi dell’iniziale dissen­so volassero via oltre il ciuffo fascinoso sale e pepe, ben al di là dei luoghi comu­ni del bar dello Sport. Centotrentasette: affrontate a viso aperto, nel rifiuto filo­sofico del tatticismo, rinunciando per necessità al tridente della propria for­mazione calcistica e però sfidando la re­torica da marciapiede e l’approssima­zione delle analisi a fronte alta. Durante questi anni, molte sono state le contestazioni al tecnico, ma se andiamo a valutare il percorso del napoli, le giudicherei illogiche, ho ascoltato tifosi dire: "con Reja il Napoli non va da nessuna parte!" - Sbagliato! Con Reja il napoli è risorto dalle proprie ceneri, come un'araba fenice. Il valore di un tecnico si può valutare solo quando questo è capace di fare bene con una rosa discreta, se ci pensiamo il nostro Edoardo a fare ciò è stato uno dei migliori, ha lanciato nuove promesse del calcio ed ha valorizzato giocatori che in un recente passato mancavano anche della benchè minima notorietà, per poi dire di aver saputo gestire calciatori che saranno futuri campioni.

Cento­trentasette Edy Reja, l’uno uguale al­l’altro, nella buona e nella cattiva sorte, nella quiete e nella tormenta d’una cit­tà ribelle, trascinata dal Cittadella al Benfica e dalla C all’Uefa in 1333 gior­ni da raccontare. Centotrentasette pan­chine e non sentirle addosso, nonostan­te le accuse gratuite di difensivismo, la difficoltà del biennio 2005-2007 di riu­scire a vincere ed a convincere - con­temporaneamente - in una Napoli al­l’epoca piegata sulle ginocchia, travol­ta dalle macerie del Fallimento, deva­stata dall’amarezza.
L’Edy Reja che da stasera s’accomo­da sul podio degli allenatori più longe­vi (per continuità) della storia parteno­pea - 1° Monzeglio: 236 gare consecuti­ve da tecnico; 2° Garbutt a 200 - è la pro­iezione identica e precisa dell’Edy Re­ja che il 29 gennaio di tre anni fa si ca­tapultò in una favola per uomini duri, una sorta di thriller settimanale da in­terpretare con il giubbotto antiproiettile intriso d’ironia: un sorriso per ogni pal­lottola e via verso il Paradiso Terreste, ch’è l’altra faccia della stessa medaglia d’una città bisognosa d’eroi. (fonti Corriere dello Sport)

Pubblicato da Gennaro Alessio D'Angelo - CAPOREDATTORE SEZIONE S.S.C. NAPOLI

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