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martedì 3 novembre 2009

Diego e Felipe Melo promettono: "Contro il Maccabi non falliremo"


Per loro è anche una questione di prezzo, oltre che di orgoglio: perché Diego&Felipe sono la ditta meglio pagata dalla Juve, 49,5 milioni di euro, e quando le cose si mettono male la quotazione estiva diventa fatalmente un peso. Presi per far cambiare assetto e risultati ai bianconeri, far la differenza insomma, semplicemente dovrebbero garantirla: magari già da stasera, in terra promessa, dentro allo stadio di Ramat Gan, centro alla periferia est di Tel Aviv.
Tocca a tutti, a loro di più. «Sappiamo che sarà una partita difficile, perché gli israeliani sono molto bravi e pericolosi in contropiede - ha detto agli amici Diego, prima di partire per Tel Aviv - ma sappiamo anche che dobbiamo vincere. E’ il momento di non sbagliare». In fondo, lui s’è dipinto di bianconero anche per dare la caccia a notti da Champions: «Per noi è troppo importante andare avanti in Europa e per farlo non dobbiamo fallire, con il Maccabi». Al solito, starà appostato da trequartista, anche se il modulo è in bilico tra il 4-2-3-1 e il ritorno all’antico, con Diego dietro una coppia di punte. Il brasiliano ne ha discusso con Ferrara, domenica a Vinovo: della posizione, dei movimenti suoi e di quelli degli altri. E ha dato la sua disponibilità per seguire qualsiasi piano d’invasione, ma l’impressione è che il mestiere preferito sia quello al servizio di un paio di colleghi, come ai tempi del Werder Brema, o nella Juve primo modello. «Quasi un terzo attaccante», spiegò qualche tempo fa. Dovunque Ciro l’appoggerà, Diego dovrà combinare qualcosina di più. E lui lo sa, prima di tutti. S’aspettano molto anche in Israele, se ieri allo stadio un paio di bambini indossavano la sua maglia: qui a Tel Aviv ci sono parecchi tifosi della Juve, radunati in due club, e stasera una fettina dell’impianto sarà bianconera.
L’altro indagato d’inizio campionato è Felipe Melo, che ieri durante il volo ha fatto una chiacchierata con Ferrara. Ciro ha ripassato le solite indicazioni, dai dribbling ad alto rischio al posizionamento tattico. La voglia di riscatto è enorme: «Vogliamo riprenderci subito dalla brutta sconfitta contro il Napoli - ha confidato il mediano - per dimostrare che ci siamo». A volte fatica a levarsi l’atteggiamento da bulletto, sul prato, ma di certo è uno che spreme sempre tutto, e non si tira indietro di un millimetro, con caviglie o muscoli ammaccati. La notte scorsa la febbre l’aveva intorpidito, ma ieri sera, pur coperto da guanti e calzamaglia, si stava allenando sotto al diluvio. «Voglio esserci», ha ripetuto. Come aveva fatto Diego: da brasiliani, stasera.

Fonti:
www.tuttomercatoweb.com
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Massimiliano Nerozzi per "La Stampa"

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